venerdì 29 gennaio 2010

Piantine

Preciso subito che non sto intraprendendo la carriera di coltivatore diretto di piantine di Marijuana, utilizzando come fonte di calore l’alimentatore della Wii e come sorgente luminosa le luci del presepe, che devo ancora smontare.

Per concetto di ‘Piantina’, intendo la mappa catastale di un appartamento. Il mio, per inciso.

Non ho mai avuto molta confidenza con assonometrie, misure, linee tratteggiate, rapidograph, squadre e righe. Bene, ho dovuto affrontare nuovamente questi demoni, nascosti dai tempi del liceo.

All’epoca, le ore di Disegno Tecnico erano per me le più tragiche: impugnate squadre e matita 4H, mi infilavo irrimediabilmente nelle sindrome di Edward Mani di Forbice, sentendomi a disagio; le mani diventavano presto due spugne, che potevano vivere di vita propria nei mari di Mars Alam. Le mie prospettive erano sempre accompagnate da una scala di grigi importante, con le mie impronte digitali che non mi abbandonavano mai, una sorta di firma. Vabbè quando portavo a casa un 4 era tutto di guadagnato; mi salvavo comunque con l’orale di storia dell’arte (era una materia unica col disegno), in cui fingevo commozione mentre descrivevo le opere di Fidia.

Ritornando all’attualità, ho sfornato una ventina di piantine ex novo, con scale diverse (Google Earth potrebbe ingaggiarmi), e su queste ho iniziato a girare mobili, spostare muri, disegnare animali domestici virtuali e alcuni bonsai.

Ho cercato di unire gli aspetti migliori di ogni idea partorita nella ‘piantina finale’ da sottoporre al muratore di fiducia. Ero abbastanza sicuro di aver fatto un buon lavoro, aldilà delle mie impronte sempre presenti, che occupavano almeno ¼ della metratura dell’appartamento (quasi quanto i bonsai).

Fisso così un incontro col muratore all’interno dell’appartamento e gli mostro il progetto orgogliosamente.

 

-         Non male, a parte che per realizzarlo bisogna tirare giù questa colonna ( la indica ‘picchettandola’ con le nocche delle dita).

-         Si si, lo avevo previsto.

-         E’ portante.

-         Ah, quindi è molto costoso.

-         Beh considerando che togliendola, dovrebbe trovare una nuova casa agli inquilini dei 4 piani che stanno sopra di lei, direi di si.

-         Butterò giù qualche altra idea và..

-         Basta che non butti giù altre colonne..

-         Me le può colorare in rosso?!

 

Il muratore prende un pennarello rosso ed inizia a colorare le colonne portanti. Non sulla piantina.

Penso non abbia preso bene la mia vena artistica o probabilmente la mia professoressa di Disegno del liceo non era così stronza come pensavo.

2 commenti:

  1. Direi proprio di si. Però, per non far crollare il mercato dell'edilizia, si da la colpa alle fughe di gas o alla Mafia ; )

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